Cosa vedere a Gaeta, gli itinerari da non perdere
“Mi dipartì da Circe, che sottrasse me più d’un anno là presso a Gaeta, prima che sì Enea la nomasse …” (Inferno, canto 26°, versi 90 – 93).
Situata nel cuore della “Riviera d’Ulisse“, a metà strada fra Roma e Napoli, Gaeta è una splendida cittadina balneare di notevoli bellezze naturalistiche e paesaggistiche. Ricca di storia e tradizioni, sono numerosi resti romani, medievali e le influenze moresche convivono armoniosamente e rendendo la cittadina unica. Gaeta con il suo clima mite e le sue 7 spiagge è il luogo ideale per trascorrere le vacanze.
Cosa Vedere
Sono numerosi i luoghi da visitare a Gaeta: assolutamente da vivere è il centro storico, comunemente chiamato “Gaeta vecchia”. La parte medievale della città sormontata dal Castello Angioino Aragonese è ricca di antichissime chiese, mura e campanili e monumenti di epoca romana. La parte “vecchia” della città la sera è la meta preferita dei giovani, e non solo, dove i principali locali propongono musica e lounge bar fino a tarda notte.
Il parco naturale di Monte Orlando è interamente circondato dal mare e immerso nella macchia mediterranea. Qui, potrete visitare il Mausoleo di Lucio Munazio Planco e le polveriere borboniche, alcune delle quali recentemente restaurate ed adibite a museo. Sempre nel parco è possibile visitare la Grotta del Turco ed il Santuario della Montagna Spaccata nome legato a tre spaccature verticali che la leggenda vuole siano state prodotte dal terremoto verificatosi alla morte di Cristo.
Nel centro della città vi consigliamo una passeggiata nel caratteristico “budello” di via Indipendenza caratterizzato dai suoi vicoli
e vicoletti, finestrelle e balconcini, archi e portoncini, negozietti artigianali e bancarelle di prodotti direttamente coltivati o confezionati dai contadini del posto. Potrete così vivere la Gaeta di un tempo, tra i sapori ed i colori delle sue più pittoresche tradizioni.
La storia
Le origini del suo nome sono tuttora avvolte nella leggenda. Strabone indicò la sua provenienza dal termine “Gaetas” usato dai pescatori laconi per indicare il sito, con chiaro riferimento all’ampia insenatura del suo golfo. Virgilio, nell’Eneide (Eneide, VII, 1-4) trovò la sua origine nel nome della nutrice di Enea “Cajeta” che morì in questi lidi durante il suo viaggio verso le coste laziali. Diodoro Siculo era invece convinto che queste terre fossero connesse al mito degli Argonauti e fece derivare il nome della città da “Aietes”, mitico padre di Medea, figlia di Circe, la maga innamorata di Giasone.
La città attraversata da millenni di storia offre un ampio patrimonio storico, artistico, culturale, marinaro e gastronomico. Nell’Alto Medioevo divenne una roccaforte, “Castrum”, che a metà del IX secolo si costituì in Ducato autonomo con leggi e moneta proprie (il Follaro). Con i traffici marittimi della sua flotta nel Mediterraneo fu Repubblica Marinara al pari e non meno delle più famose Amalfi, Pisa, Genova e Venezia.
Nel 1734 si insediò la dinastia borbonica. Con i Borbone nel 1848 Gaeta accolse Papa Pio IX in fuga da Roma e per nove mesi nove giorni e nove ore fu proclamata “Secondo Stato Pontificio”. Il 13 febbraio 1861 sotto le mura della città, dopo l’ultimo assedio e con la caduta dell’ultimo baluardo del Regno Borbonico, si completò l’Unità d’Italia.
Gaeta da sempre rinomato luogo di villeggiatura prediletto dagli imperatori romani, come testimoniano i resti delle antiche ville presenti ancora oggi lungo tutta la via Flacca.